ALBINISMO NELLA CANNABIS
Marijuana albinaa - Quando si pensa all'albinismo, viene in mente una persona di colore candido, con la pelle o i capelli bianchi come la neve. Del resto, si tratta di un fenomeno che ha guadagnato popolarità nel corso degli anni, sia per la sua eccentricità visiva così come la sua presenza nella letteratura e sui grandi schermi. Ma sapevate che anche la cannabis può presentare questa condizione?
Proprio così: anche una pianta di cannabis può germogliare con o acquisire questa condizione nel corso della sua vita. Qui vi raccontiamo tutto sulla marijuana albina e le sue curiosità.
La marijuana albina ha qualche beneficio per la pianta?
La pianta di marijuana albina è di solito estremamente appariscente per la sua mancanza di colore che può apparire sia nelle foglie che nelle cime. Ma qual è l'origine di questa condizione e quali sono le conseguenze?
Ebbene, la verità è che la cannabis non è una genetica ricercata e ben realizzato per renderlo più accattivante e bello, ma al contrario. Come negli esseri umani o negli animali, l'albinismo nella cannabis è una mancanza di pigmentazione della pianta.
Ciò significa che, sebbene queste piante possano essere belle e accattivanti da vedere, dal punto di vista genetico sono enormemente svantaggiate, in quanto il loro colore bianco è segno di un'enorme mancanza di clorofillaIl processo di fotosintesi con cui le piante convertono la luce in energia chimica, producendo zuccheri per nutrirsi, sopravvivere e crescere... piuttosto importante, no?
Una pianta che nasce albina al 100 per cento è incapace di fotosintetizzare ed è per questo motivo che non raggiunge mai la maturità. Tuttavia, questo accade raramente e nella maggior parte dei casi i casi di albinismo nella cannabis non sono così estremi, con una pigmentazione parziale o ridotta. Questa condizione della pianta semi-albina è nota come "variegatura".
VARIEGATURA DELLA CANNABIS
Anche le genetiche variegate presentano una decolorazione delle foglie, ma in quest'ultimo caso le foglie sono di solito bicolori, formando uno schema di pigmentazione molto strano, in cui ci sono parti della pianta prive di clorofilla ma altre con essa, in modo che possa fotosintetizzare e nutrirsi, raggiungendo la maturità.
In conclusione, l'albinismo è un difetto genetico della pianta di cannabis e la sua mancanza di clorofilla può riflettersi in una crescita più lenta e in rese inferiori, ma questo non ci impedisce di coltivarne una, sia per curiosità che per amore della loro strana condizione bianca!